Una cosa che non ho mai capito è perché nel momento in cui c’è una zona rossa, non si faccia il tampone a tutta la popolazione per vedere le persone infettate e metterle in quarantena!
La Lombardia dove abito è quella più colpita, non è mai stata considerata totalmente zona rossa, (in quel periodo c’era solo qualche paese del lodigiano), ed in seguito considerata tutta Italia zona rossa!
Secondo me, la Lombardia doveva essere chiusa in ingresso ed in uscita, sottoposta a tamponi a tutta la popolazione (10 ml di abitanti), fatta la scrematura tra sani e malati, messi in quarantena i secondi, e rifatti i tamponi ancora a tutti dopo una settimana per trovare altri infetti fino ad arrivare a R0.
Così con la logica dei compartimenti stagni, fermi una epidemia, chi è malato resta chiuso in quarantena o in ospedale se ha bisogno di cure, gli altri possono continuare la vita sociale ed economica del paese senza fermare niente.
Lo stesso a seguire o in contemporanea per le regioni del nord più colpite, Piemonte, Veneto Liguria ed Emilia Romagna.
Invece cosa si è fatto, dispersione di tamponi ad cazzum, Regioni che si muovevano per conto loro in diverse direzioni, addirittura chi è un malato con tutti i sintomi conclamati gli viene detto di restare VOLONTARIAMENTE a casa senza fargli i tamponi, ad infettare i famigliari che uscendo, non essendo sottoposti a restrizioni, hanno infettato gli altri (magari andando a lavorare nelle RSA!)
Giornalmente ci danno i numeri al lotto tra contagiati, morti e guariti (che poi guariti non sono, ma usciti dagli ospedali e bisognosi di assistenza riabilitativa e medica), fanno i tamponi non si sa con che criterio e a chi, con il risultato di fare scendere o salire la curva dei contagiati a secondo dei tamponi fatti.
In Lombardia, locomotiva del Paese, lunedì si re-inizia a lavorare, non sapendo chi è sano o chi è portatore di virus asintomatico o pseudo guarito, con la possibilità tutt’altro che remota di generare una seconda ondata di infettati che intaseranno ancora gli ospedali e porteranno ancora alla chiusura ed al collasso economico!
Senza mascherine o protezioni per tutti i lavoratori che andranno negli uffici o in fabbrica, tenendo una impossibile distanza sociale (basta vedere nei supermercati l’impossibilità di tenerla!), e sperando che “io spero che me la cavo”…
E non apro il discorso della prevenzione e dei capitolati europei, che le varie nazioni e a loro volta le Regioni dovevano predisporre, eseguire e gestire per una eventuale epidemia…