La mia prima fatica dopo 30 anni di inattività: un trattore Sd.Kfz.7 con cannone da 88mm. a rimorchio, scala 1/72. Il modello dell’Airfix che mi sta facendo tribolare non poco è uno schifo… Punti di contatto fatti male, sbavature degli stampi etc. Notare il lavoro di pesante sporcatura per dare un effetto “vissuto” al trattore, per dipingerlo mi sono ciecato.
… pic spostate più avanti…
Si, lo so che ci sono sbavature e il lavoro non è perfetto, ma la scala 1/72 è ingrata e difficile, soprattutto da pitturare se uno non ha una mano più che ferma.
purtroppo questa “filosofia di lavoro” oggi è applicata su vastissima scala… io su queste cose sono implacabile: secondo me (ma questo lo sapete già… :-)) ) questa situazione è stata causata SOLO dai consumatori… basterebbe NON COMPRARE e dire senza mezzi termini al negoziante che non si compra a causa del bassissimo livello, pietoso, del prodotto… il resto lo fà il negoziante… se è serio farà IL CULO al grossista- non ordinando- il quale, non ordinando, farà il culo al produttore… il quale se vorrà campare si dovrà rimettere in bolla.
Invece il compratore compra… e “loro” hanno trovato l’America, per non dire milioni di (scusate, ma la cosa è grave, non esistono scusanti né sinonimi più adeguati) coglioni… Senza offesa, ma alla fine di tutti i ragionamenti qui s’arriva…
sono d’accordo su un consumo più critico, il problema è che nella maggior parte dei casi quando un prodotto è buono a sufficienza e costa meno di quello più preciso la gente lo acquista.
è l’effetto “good enough” quello che ha fatto prevalere l’mp3 sui più qualitativi CD…
lettura consigliata!
PS: 2 parole da profano! Il modello è bello, ma secondo me ci manca qualcosa. (in alcune foto è troppo lucido, riflette invece di essere opaco…) Aspetto con curiosità il diorama finito
Hai ragione la scala 1/72 è veramente “difficile” le dimensioni del soggetto mettono a dura prova le capacità “dell’artista” i difetti sono “troppo grandi” rispetto alle misure del mezzo. Un grosso problema è anche la verniciatura, con il pennello devi essere veramente un artista per avere degli ottimi risultati, io in Inghilterra avevo acquistato un aerografo e da allora mi era cambiata la vita. In Italia costavano ancora veramente un sacco di soldi ed allora non c’era ancora La vendita online, in realtà non c’era ancora internet!!! Se non vado errato usavo dei colori HUMBROL e Revell, adesso non so cosa sia il meglio. Sta di fatto che in soffitta ho almeno una 60 di aerei da fare, sono fermi li da 40 anni e prima o poi mi cimenterò, magari se mai prenderò la pensione!!
Comunque il tuo trattore dovresti carteggiarlo, stuccare e carteggiare il tutto ( dove ci sono i punti assemblati con la colla) Fatti un aerografo e vedrai che dopo i primi sproloqui le cose cambieranno.
P.s. Lo portassi così com’è ad una mostra credo che gli darebbero fuoco!! ( scusa la franchezza, ma siamo amici non x nulla) Vedila così, non puoi che migliorare ( credo che, se mi cimentassi io nell’opera adesso come adesso farei molto peggio!!:))
… esatto, di fatto è una continua “corsa al ribasso” anziché puntare ad una cultura del miglioramento. Col risultato che tutti abbiamo sotto gli occhi… Un disastro dappetrutto. Un esempio fra mille che da solo la dice tutta: Un gadget classico negli alberghi di lusso sono i minerva… ultimamente, vuoi per fare prezzi ultrabassi, vuoi per “abbattere” i costi hanno acquistato delle partite di fiammiferi che, tra cappocchia con lo zolfo e fustello del minerva, sono talmente sottili che quando tenti di accenderli sfregandoli contro la carta vetrata della confezione… si rompono, col rischio o di ustionarti o di incendiarti la cravatta (più spesso però avvengono tutte e due le cose ahahahaha). Risultato: Cliente inferocito e conseguente ritorno “pubblicitario” negativo anziché positivo… considerando anche che una di quelle cravatte costa una cifra e magari è un modello esclusivo, introvabile!!
Ma che ci vogliamo fare, è la mentalità dei nuovi… ehm!!..“Managers” ahahahaha managers… ma che vadano a pulire i cessi, 'sti stramaledetti. Se non altro questa immane crisi farà piazza pulita di tutta questa miriade di arrotini con laurea… (la cosa preoccupante è che molti di questi sveglioni fuoriescono da Atenei “blasonati”!!)
Finito!!! Mancano solo i supporti laterali della base dell’88. Sono soddisfatto… pensavo peggio dopo 30 anni di inattività.
Bud, sei andato OT e come al solito ti sei fatto prendere dalla foga della protesta… ma che potevo aspettarmi da un modellino da 6 Euro? L’ho presi apposta economici per riprendere la mano ben sapendo che i primi lavori avrebbero rasentato la schifezza!!!
che vada -OT è un classico ahahaha
anche se quello che scrivo è in genere strettamente riferito all’argomento dei 3d…
…come pure generalmente la mia non è PROTESTA (anche se superficialmente può essere confusa per tale…) sono constatazioni, non ipotetiche perché riferite a situazioni che ho vissuto, e ho studiato, “sul campo”. Il mio lavoro sarebbe un’eccellente palestra per i neo-laureati in Psicologia e Psichiatria… come pure per i neo-laureati bocconiani (ma dubito ASSAI che siano disposti a scendere dal loro piedistallo di “sotuttiodellaseriediointerra”…)
: -)
Io ho sempre lavorato in scala 1:72, facendo tutti i modelli Airfix da catalogo quando ero un ragazzo, il bello era li, cercare la perfezione anche nella scala piccola!
Quel modello me lo ricordo il mio era in verde opaco! Dovrei avere in giro ancora le foto dei miei modelli, chissà dove le ho messe??
Dai retta a Walter, fatti l’aerografo e un paio di occhiali da vicino e una buona lampada con lente!
Dai modelli datati non si può pretendere di ricavarne più di tanto, anch’io ho tirato fuori dalla cantina un modello in 1/35 degli anni '70 che mi sono rifiutato di fare: è veramente inguardabile, magari lo uso per qualche esperimento.
Ho poi provato a costruire qualche tank in 1/72, ma ho rinunciato: i pezzi troppo piccoli oramai non riesco a gestirli come una volta . . .
A proposito di vecchi kit: ho visto che la Sd.Kfz.222 della Tamyia su cui attualmente lavoro costava nel 1999 15.000 lire, diciamo 7,5 euro.
Adesso lo steso modellino costa in media 24€ cioè il prezzo è più che triplicato.
Forse l’euro del 2012 vale un terzo rispetto alla lira del 1999 ?
Per quanto riguarda l’aerografo secondo me è inutile per le piccole scale, ma nell’ 1/35 le cose cambiano !
Capisco che la scala grossa possa dare problemi di spazio ( infatti in casa ho solo un paio di modelli ed il resto langue in cantina ), una soluzione più che accettabile sono i kit in scala 1/48, che offrono una giusta quantità di dettaglio ed un minore ingombro.
Per gli amanti dei diorami non è da trascurare il fatto che è la scala oramai più diffusa per i kit di aerei !
Per l’aerografo per ora ne faccio a meno ma in un futuro ci penserò seriamente, ma devo ricomprare tutte le vernici in formato spray o posso usare con l’aerografo le Humbrol Enamel che ho? La mia scala preferita è 1/35 - 1/32 ma ci vuole spazio e per ora mi alleno con la 1/72 - 1/76 che è un’ottima palestra. Finito l’88 col trattore mi sa che mi sparo un Panavia Tornado F3… qualcuno sa di che colore era l’interno del cockpit e i vani carrelli del Tornado F3 RAF del 1990? In rete non ho trovato nulla.
Ho iniziato con i modelli Airfix in bustina (per la precisione con un FW 190D 1/72) nel 1967. All’inizio non li dipingevo nemmeno, mi piaceva il 180 perchè aveva la bomba con due pirulicchi per innestarla sul ventre dell’aereo che naturalmente no incollavo, io riuscivo a farla sganciare in picchiata con un gioco delle dita, con nessuna altra bomba mi riusciva così bene. Poi ho iniziato con i pennelli e le Humbrol e poi con le Molak. A 20 anni feci un cambio sostanziale. Cominciai a colorare diluendo le vernici con i diluenti specifici e a utilizzare pennelli di buona qualità e soprattutto piccolissimi (O o OO) e le cose cambiarono. Poi comprai il primo aerografo, un Humbrol che era in realtà una pistola a spruzzo piccola e che costava poco, capii che non era quello che serviva e comprai un vero aerografo Badger a spillo a azione singola; era meglio ma ancora non era l’ideale. Per un periodo ho utilizzato un Badger a doppia azione di un amico (non avevo fondi per comprarlo) e con quello riuscii a riprodurre le macchie ocra e verde su sfondo sabbia del CR32 1/72 SuperModel di Garcia Morato e le macchie a “anello di fumo” verde su sfondo sabbia di un Mc205 1/72 sempre SuperModel (all’epoca il modello del Mc 202-205 Tamiya non era ancora stato prodotto).
Ora no so se vorrai impegnarti economicamente per acquistare un aerografo (e considera che occorre anche un compressore adatto) ma se decidi di farlo prendilo BUONO e con ingresso del colore a caduta e non ad aspirazione. In tali strumenti, con opportuna diluizione, si possono usare gli smali Humbrol senza problemi, basta avere l’accortezza di pulire bene dopo l’uso l’aerografo e i suoi componenti)
In genere è comunque utile diluire le tinte prima di applicarle per evitare che “coprano” i dettagli (vedi le scanalature del cofano del trattore) E’ poi opportuno utilizzare vernici opache “MATT” perchè si asciugano prima e danno un aspetto migliore. Le Humbrol Matt sono prefette, ma anche le Tamiya e le Revell. Non so nulla di smalti acrilici invece, non li ho mai utilizzati.
TRIP: di che colore l’interno del cockpit del Tornado? Lo sai?
Aerografo: è quel “pulire bene tutto dopo l’uso” che mi preoccupa… altre alla spesa, per ora ho buoni pennelli. E poi dovè butto il diluente sporco? Nel WC, così lo rovino?
Vedo che l’ottimo Chip ha già risposto, in quanto all’aerografo dopo dopo ogni utilizzo va smontato e pulito, con gli acrilici è tutto più facile: basta comune alcool.
Sì, sono autocostruite da un amico…abbiamo i file che stampiamo delle case, incolliamo su cartoncino che poi ritagliamo-spacchiamo-modelliamo per danni di guerra, con aggiunta chiaramente legno e terriccio per i danni, mentre quelle intere che vedi sullo scenario delle 5 giornate di milano sono semplicemente stampate su cartoncino e assemblate…sono ottime per la WW2, in quanto riproducono genericamente villaggi francesi…