Ieri 28 giugno, cento anni fa

Due colpi di pistola sparati da Gavrilo Princip all’Arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia il 28 giugno 1914.
Il primo proiettile centrò la donna all’addome, mentre il secondo colpì Francesco Ferdinando al collo, dove non era protetto dal giubbotto antiproiettile.
Era il loro anniversario di nozze e l’anniversario della sconfitta serba sul Campo dei merli nel 1389.

E’ stato anche la data di inizio della Prima Guerra Mondiale, che segnò la fine di un’epoca: l’età delle rivoluzioni industriali, dell’illuminismo e del positivismo, con la sua ottimistica fiducia nella razionalità, nel progresso e nella scienza, terminò nel sangue.
La guerra vera e propria ebbe inizio ufficialmente un mese più tardi, il 28 luglio 1914. Il conflitto fece 9 milioni di morti, e costò 186 miliardi di dollari.
Il 22 agosto del 1914, a 20 giorni dallo scoppio del conflitto, 27 mila soldati francesi morirono in un solo giorno nella “Battaglia delle frontiere”: nella foresta delle Ardenne e a Charleroi.
Entro la fine del 1914 i francesi avrebbero perso quasi un milione di uomini fra morti e feriti, i tedeschi 800mila, e il corpo di spedizione britannico 86mila dei 120mila uomini dispiegati sul continente.
L’Italia dichiarò guerra all’Austria il 24 maggio 1915, entrando così nella Prima Guerra mondiale. I morti italiani furono 1.2 milioni, di cui 651 mila militari e 589 mila civili.

La TV ci proporrà quest’anno un sacco di documentari su questo argomento.
Io vi segnalo un po di film, che vale la pena vedere, o rivedere (li trovate tutti nel torrente)
E poi anche qualche libro.
L’elenco è lungo, e quindi li trovate nei post seguenti

FILM, PARTE PRIMA

Ace of Aces (1933)
Film in bianco e nero sulla prima guerra mondiale. Un codardo si redime andando in guerra come pilota.

La battaglia delle Aquile (Aces High, 1976)
Film con Malcom Mc Dowell. Si tratta del remake di un altro film bellico (Journey’s End) questa volta ambientato in cielo. Film anti-militaristico sul tema della disillusione dei piloti americani nella prima guerra mondiale.

All’Ovest niente di nuovo (1930)
Il primo film tratto dal libro di Remarque, con regia di Lewis Milestone. Ne è stato fatto un remale con Ernst Borgnine, dal titolo Niente di nuovo dal fronte Occidentale.

Anni Spezzati (Gallipoli, 1981)
Mel Gibson molto giovane diretto dal regista australiano Peter Weir (Pic Nick ad Aging Rock, L’Ultima Onda). Il film, bello e crudo, narra la storia di due amici, volontari nell’esercito australiano, mandati a combattere in Turchia a Gallipoli nella prima guerra mondiale. La guerra è diversa da come se la aspettavano, specialmente in trincea, dove gli uomini sono carne da macello. Il film è capace di dare una chiara idea della follia guerra, e delle speranze perdute di uomini lanciati in azioni dove ognuno ha già chiaro che nessuno tornerà vivo.

b Battaglione Perduto (The Lost Batallion, 2001) [/b]
Nel 1918, nel pieno della Prima guerra mondiale, alcune truppe americane d’assalto (composte per lo più da immigrati o ex galeotti) vengono inviate nella foresta delle Argonne in Francia per un attacco suicida sul fronte occidentale. Dopo l’attacco, un battaglione della 77esima Divisione (composto da poco più di 500 soldati) si ritrova intrappolato oltre le linee nemiche senza cibo, acqua, né munizioni o medicinali con la paura di un assedio tedesco sempre più imminente.

Beneath Hill 60 (2010)
Un film australiano, davvero bellissimo, che racconta la straordinaria storia vera di Oliver Woodward, uno dei quattro soldati australiani decorati nella prima guerra mondiale con la massima decorazione al valore. Nel 1916 Woodward si arruola in un reparto di minatori che hanno il compito di scavare sotto terra per minare le posizioni avversarie. Viene inviato a combattere sul fronte occidentale in Francia ed in Belgio, dove assiste alla carneficina della guerra di trincea. Woodward ed il suo plotone costruiscono tunnel sotto le linee tedesche, facendo esplodere una gigantesca mina. Purtroppo solo in lingua Inglese.

b Caduta delle Aquile (The Blue Max, 1968) [/b]
George Peppard interpreta la parte di un pilota tedesco della Prima Guerra Mondiale, di umili origini, che milita in una squadriglia formata da aristocratici. Negli intervalli tra le azioni di volo e gli amori a terra riesce a incontrare Von Richtofen, e a pilotare uno dei primi monoplani della Luftwaffe. Belli i duelli aerei tra biplani.

Captain Eddy (1945)
Film d’epoca, racconta la biografia dell’asso americano Eddie Rickenbacker, pilota USAAC nella prima guerra mondiale e USAAF nella seconda, raccontata attraverso flash-back. Mai visto in Italia.

Dawn Patrol (1938)
Altro film d’epoca sui piloti della prima guerra mondiale, con un giovane David Niven, diretto da Howard Hawks. Si tratta di un remake del film con lo stesso titolo girato nel 1930.

Death Watch – La trincea del Male (2002)
Non un vero e proprio film di guerra, ma piuttosto un horror. Prima Guerra Mondiale. La prima linea inglese sta preparando un assalto notturno alle trincee tedesche. Un giovane soldato avanza terrorizzato per il campo di battaglia. I gas avanzano verso gli uomini, che cadono morti come mosche. I sopravvissuti, perdono l’orientamento. Entrano in una trincea nemica, e trovano un soldato tedesco. E’ impazzito, terrorizzato, urla a tutti di scappare prima che tutti muoiano. Ci sono corpi mutilati ovunque, e i volti sono segnati dall’orrore. Qualcosa di molto strano e inquietante è successo, qualcosa di spaventoso alberga in quel luogo, una forza ancestrale proveniente dalle viscere della terra, che lentamente si insinua nelle menti dei soldati, un’entità malefica che prende possesso di ciascuno di loro, e che li porterà alla pazzia. All’interno della trincea tutto è come sospeso nel tempo: vengono a galla le paure, i comportamenti malvagi, le inclinazioni buone o cattive dei diversi membri della squadra (un tema comune a tanti film di fantascienza). Nel finale ognuno mieterà i risultati delle sue azioni. Il film si perde talvolta in dialoghi noiosi, ed è un po’ sfilacciato.

[CONTINUA NEL POST SUCCESSIVO]

FILM - PARTE SECONDA

Flyboys, Giovani Aquile (2006)
Ispirato alle vicende dei volontari americani che nella prima guerra mondiale volarono nella Esquadrille Lafayette, prima che gli Stati Uniti entrassero in guerra. Lo spunto interessante è la descrizione di questi giovani piloti, che arrivano in Francia innanzitutto perché amano il volo, e si scontrano con la brutalità della guerra. Alcune scene e situazioni non sono molto verosimili, mentre le scene di volo sono godibili, anche se talvolta improbabili (alcune manovre di combattimento aereo furono di fatto inventate ben dopo la Prima Guerra Mondiale).

b Grande Guerra (1959) [/b]
Film Italiano in bianco e nero degli anni ’50, con Alberto Sordi e Gassman nei panni dei soldati Italiani sul Piave, diventato ormai un classico. Datato, ma certamente bello.

Lawrence d’Arabia (1962)
“Filmone” storico sul ruolo del Colonnello inglese Thomas H. Lawrence che guidò l’insurrezione degli Arabi contro i Turchi in Giordania, durante la Prima Guerra Mondiale, basato sulle sue memorie (La rivolta nel Deserto). Bellissime scene esterne girate nel deserto in Giordania e ad Aquaba.

Niente di nuovo dal fronte occidentale (1979)
Ispirato al libro di Eric Maria Remarque, premio Nobel per la letteratura, racconta la storia di un gruppo di giovani studenti mandati al fronte durante la prima guerra mondiale. Ernest Borgnine interpreta la parte del vecchio sergente che si prende cura delle reclute. Film lungo, talvolta un pò noioso. Il libro, vincitore di vari premi, è certamente meglio.

Orizzonti di Gloria (1957)
Film di Stanley Kubrick con Kirk Douglas, tratto dal romanzo omonimo di Humphrey Cobb. La prospettiva di una promozione in caso di successo spinge un generale francese a scatenare un attacco verso una postazione strategica in mano ai tedeschi, posta su una collina difficilmente espugnabile. Il comando è affidato a un colonnello, fermamente contrario ad un’azione che avrà un prezzo umano altissimo e un risultato alquanto incerto, che però si vede costretto ad obbedire. Come previsto, l’attacco è un fallimento totale. Nessun francese riesce a raggiungere le posizioni tedesche e addirittura un terzo dei soldati rifiuta di uscire dalle trincee o ne è letteralmente impossibilitato dal fuoco nemico. Informato della situazione, il generale interpreta questo comportamento delle sue truppe come codardia, e ordina che venga aperto il fuoco contro le proprie truppe. Il comandante dell’artiglieria si oppone all’ordine pretendendo che gli venga recapitato per iscritto. Così, ben prima che un ordine scritto possa mai giungere a destinazione, l’offensiva si esaurisce miseramente. Tre uomini presi a caso, uno per ogni compagnia coinvolta, saranno sottoposti a corte marziale. La sentenza è praticamente già scritta, ed i tre vengono condannati a morte per codardia.

b Red Baron (2008) [/b]
Film Tedesco ispirato alle imprese belliche di Manfred Von Richtofen, il famoso Barone Rosso. Per lui ed i suoi compagni il combattimento aereo è un fatto di natura sportiva e cavalleresca, una sfida tecnica che va affrontata con onore e rispetto per l’avversario, quasi ignorando le terribili conseguenze della guerra. Presto scopriranno che non è così. Un bel film, romantico anche nelle scene di combattimento, con una pregevole fotografia. Disponibile in DVD, ma con audio solo in Inglese ed in Tedesco.

b Trincea – The Trench (2000)[/b]
Il racconto delle ultime 48 ore vissute da giovani soldati all’interno della trincea, prima della terribile battaglia della Somme (Luglio 1916) una delle battaglie più sanguinose e terribile della Prima Guerra Mondiale. La storia è vista attraverso gli occhi di un ragazzo diciassettenne. Molto realistico e drammatico: si percepisce come la propaganda del tempo fosse riuscita ad abbagliare e accecare un’intera generazione di giovani sognatori che vedevano nella guerra qualcosa di esaltante e grandioso, e che si rivelerà invece un mattatoio. (Lo stesso tema viene trattato in “Niente di nuovo sul fronte occidentale” e in “Anni Spezzati”)

b Sergente York (1941)[/b]
Film del 1941 diretto da Howard Hawks, ispirato alla vita dell’eroe americano della prima guerra mondiale Alvin York. Timido e goffo contadino del Tennessee, York è un ottimo tiratore, ma per convinzioni religiose è contro la violenza. Chiamato alle armi durante la prima guerra mondiale, si comporterà da eroe. Diviso in 2 parti, la prima di ambiente rurale e la seconda bellica. Il film ebbe grande successo con 10 designazioni ai premi Oscar. Ne vinse due: uno fu assegnato a Gary Cooper come attore protagonista, ed uno gli fu assegnato per il montaggio.

Uomini contro (1970)
Film di Francesco Rosi, liberamente ispirato al romanzo di Emilio Lussu Un anno sull’Altipiano. Film pacifista e antiautoritario, mette in luce la follia della guerra, riprendendo alcune tematiche già affrontate da Kubrick in Orizzonti di Gloria. Ambientato sull’altopiano d’Asiago tra il 1916 e il 1917, ripercorre le vicende di un giovane sottotenente, ex studente universitario interventista. Il suo superiore è un veterano disilluso dalla guerra e con malcelate idee socialiste, che in diverse occasioni si opporrà agli ordini inutili od inutilmente punitivi dei superiori fino a trovare la morte durante l’ennesimo inutile attacco. Il sottotenente, durante i mesi di permanenza al fronte, sarà testimone dell’impreparazione dell’Alto Comando, della inadeguatezza degli armamenti, dei tentativi di ribellione dei soldati che, stanchi e stremati dal prolungarsi dei combattimenti, reclamano il riposo ed il cambio, repressi attraverso l’uso della decimazione, delle speculazioni sulla produzione degli equipaggiamenti e del dramma continuo che di giorno in giorno si consuma nella guerra di trincea. Si ribellerà egli stesso al fanatismo di un superiore che pretende di fucilare un soldato ogni dieci, considerando ribellione la fuga disordinata degli uomini che cercano di sottrarsi al tiro corto dell’artiglieria italiana. Il maggiore sarà ucciso dagli stessi soldati, incoraggiati dal rifiuto del tenente ad eseguire l’assurdo ordine, ed egli risponderà personalmente del comportamento degli uomini con la morte per fucilazione, non prima di avere chiesto la grazia per i suoi soldati “che hanno già subito la decimazione in battaglia”.

ALCUNI LIBRI

Cristopher Clark, I sonnambuli. Come l’Europa arrivò alla grande guerra (Laterza)
Un libro che segue le decine di fili che si intrecciano nell’estate del 1914 e portano l’Europa alla guerra. Fra i tanti meriti di Clark, la rivalutazione del peso decisivo della crisi balcanica (la prima guerra mondiale inizia come terza guerra balcanica), delle conseguenze dell’assalto italiano alla Libia e dell’impatto nefasto del nazionalismo - in particolare di quello serbo.

Max Hastings - Catastrofe 1914. L’Europa in guerra - Ed.Neri Pozza
E’ un libro per chi vuole il racconto dei primi mesi del conflitto. Hastings, storico militare, narra il 1914, dalle prime operazioni dell’Austria-Ungheria contro la Serbia, fino allo stallo di fine anno. I primi mesi non furono proprio guerra di trincea. Gli eserciti si mossero, le linee si mostrarono fluide: a occidente con la Germania all’offensiva e la disperata resistenza francese sulla Marna. La guerra all’inizio era caratterizzata da uniformi colorate e berretti di pezza dei soldati in prima linea, poi sostituiti dai colori mimetici e dagli elmetti. Il libro riporta molte testimonianze provenienti da documentia ogni livello gerarchico delle truppe, con la forza e l’efficacia di continui zoom che avvicinano la vita dei soldati e poi offrono il quadro generale delle organizzazioni mobilitate.

Barbara Tuchman, I cannoni d’agosto (Bompiani)
Bella cronaca, più da giornalista che da storica, delle concitate giornate dell’estate del 1914 e dei primi mesi di guerra. Pubblicato nel 1962, valse alla Tuchman il Pulitzer.

Oswald Ebner – La Guerra sulla Croda Rossa – Cima Undici e Passo Sentinella 1915-17 – Mursia 1981
L’autore (1895-1980), nato a Pilsen, nella attuale Repubblica Ceca, ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale in un reparto del Reggimento Bolzano, prima in Russia e poi sul fronte italiano. Nel libro racconta la guerra sulle cime delle dolomiti di Sesto, ai confini con il Cadore. Insieme alle testimonianze di Ebner, Luciano Viazzi ha curato l’inserimento nel libro delle testimonianze italiane. Il libro contiene anche il diario di guerra di Sepp Innerkofer, famosa guida alpina caduta sul Paterno.

John Keegan – Il Volto della Battaglia – Azincourt, Waterloo, La Somme: la guerra dal punto di vista di chi la combatte – Il Saggiatore, 2005
John Keegan, storico militare, è docente alla accademia militare di Sandhurts. Il libro analizza tre battaglie famose, oggetto di studio alle scuole di guerra: Azincourt (25 Ottobre 1415) quando la fanteria di Enrico V, 7.500 uomini, sconfisse 25.000 francesi dotati di cavalleria; Waterloo, (18 Giugno 1815), la sconfitta di Napoleone ad opera del Duca di Wellington; La Somme (1 Luglio 1916), una delle più grandi e sanguinose battaglie della prima guerra mondiale. Il libro piacerà moltissimo agli appassionati di storia militare. Keegan descrive non soltanto lo svolgimento storico della battaglia, ma si cala nei panni dei soldati che l’hanno combattuta, e sulla base di rigorose ricerche storiche ci fa rivivere le condizioni ambientali e le sensazioni che i soldati del tempo devono aver provato nel combattimento. Introduzione un pò noiosa, ma i tre capitoli dedicati ai tre fatti d’arme sono assolutamente strepitosi.

Ernst Junger – Nelle Tempeste di Acciaio – Ed. Guanda, Biblioteca della Fenice, 2000
Ernst Junger, filosofo tedesco, partecipò alla Prima Guerra mondiale con i gradi di sottotenente dalla Wehrmacht. Il suo comportamento in prima linea lo rese leggendario: ferito quattordici volte, ricevette numerosi riconoscimenti al valore, compreso il più alto, ‘l’Ordre pour le mérite’. Portava sempre in tasca un taccuino su cui fissava con precisione gli avvenimenti. Da quelle note, in seguito all’insistenza del padre, si persuase a trarre un libro, che costituisce la più agghiacciante testimonianza sulla Grande Guerra.

Emilio Lussu - Un anno sull’Altipiano – Ed. Einaudi (2000)
Scritto nel 1936 ed apparso per la prima volta in Francia nel 1938. L’anno cui si fa cenno nel titolo è relativo al periodo trascorso dalla Brigata Sassari sull’Altipiano di Asiago tra il giugno 1916 e il luglio 1917, fino a poco prima della XI battaglia della Bainsizza (annunciata nell’ultima pagina del libro) e della successiva rotta di Caporetto. Lussu (in seguito fondatore del Partito Sardo d’Azione e deputato al Parlamento tra il 1921 ed il 1924) era stato un acceso interventista e si era battuto con grande coraggio durante tutta la guerra. Il libro è scritto con un atteggiamento fortemente critico nei confronti dei comandi militari dell’epoca, generali impreparati e presuntuosi, incapaci di rendersi conto dei propri errori, e decisi spietatamente a sacrificare migliaia di vite umane pur di conquistare pochi palmi di terreno (nella prima guerra mondiale, l’Italia perse mezzo milione di combattenti, più che nella seconda). Un bel libro, che credo ormai faccia parte della storia della letteratura italiana, e che vale la pena di leggere.

Manfred Von Richtofen – Io sono il barone Rosso – Longanesi, 1975
Recentemente ristampata, la biografia del grande asso tedesco, basata sui suoi diari e le sue lettere dal fronte. Contiene anche la descrizione del suo ultimo volo fatta dal suo abbattitore.

Paolo Robbiati e Luciano Viazzi – Guerra d’Aquile: Ortles, Adamello, Cevedale 1917-1918 - Mursia
Le gesta degli Alpini nella guerra ad alta quota sulle Alpi.

Silvio Scaroni – Battaglie nel Cielo – Pocket Longanesi, 1971 (esaurito)
Autobiografia del Tenente Silvio Scaroni, il secondo asso Italiano della Prima Guerra Mondiale (26 vittorie) dopo il Maggiore Francesco Baracca (34 vittorie). Libro molto coinvolgente, con belle descrizioni dei primi combattimenti aerei, e della incoscienza con i quali venivano affrontati, da piloti che hanno inventato sul campo le tecniche di combattimento aereo che saranno poi utilizzate nella Seconda Guerra Mondiale.

Luciano Viazzi – I Diavoli dell’Adamello – La guerra a quota tremila 1915-1918 - Mursia
Luciano Viazzi è autore di una serie di volumi sulla prima guerra mondiale nel fronte delle Alpi. Questo volume è dedicato alla guerra in alta quota nella zona dell’Adamello. Una vivida descrizione dei combattimenti e della vita sul ghiacciaio degli Alpini italiani, in una situazione dove il freddo e le valanghe fecero più vittime della guerra stessa.

Luciano Viazzi e Daniela Mattioli – L’Inferno del lagazuoi – 1915-17: testimonianze di guerra del Maggiore Ettore Martini - Mursia
La guerra e gli Alpini in Dolomiti, raccontata attraverso i diari del Maggiore Ettore Martini, il comandante del reparto che ha combattuto sulle pendici del Lagazuoi, sulla cengia che ancora oggi porta il suo nome.

Antonio Besana – La Tregua di Natale del 1914 – Stampato per La Libreria Militare, Milano (2009)
Belgio, primo anno della prima guerra mondiale, trincee della Fiandre a sud di Ypres, notte di Natale 1914. Un fatto inaspettato ed impensabile: una tregua spontanea. I soldati nemici, francesi, inglesi e tedeschi, uscirono allo scoperto e si incontrarono nella terra di nessuno. Si parlarono, si strinsero la mano, si abbracciarono, seppellirono i caduti delle due parti. Fu celebrata una messa, ci fu una funzione funebre. I soldati fumarono, bevvero e cantarono insieme, si scambiarono auguri e doni, capi di vestiario e bottoni delle divise, cibo, tabacco, fotografie degli amici e delle famiglie, e ricordi. Nelle settimane successive dal fronte cominciano ad arrivare strane lettere che raccontavano fatti incredibili. La tregua di Natale del 1914 raccontata attraverso le lettere spedite a casa dai soldati al fronte. Volume stampato in proprio in numero limitato di copie.

Anni fa ho visitato due sacrari militari in carnia con la mia ex seconda moglie, Elena; in uno dei due c’era una lapide col mio cognome, un mio antenato morto in battaglia, la commozione è stata grande e ho non sono riuscito atrattenere le lacrime, la guerra è atroce. Conservo ancora nella mia collezione di onoreficenze la medaglia di bronzo all’onore militare del mio avo e quando la guardo mi sento fiero di avere avuto parenti come Adolfo Corvinelli, Gaetano De Paolis, Paolo Caccia Dominioni da Sillavengo e Aida Sillavebgo che tanto si è prodigata con la croce rossa, onore a questi uomini che hanno dato tutto per qualcosa che ora non conta più nulla: la Patria. Altri tempi e altro spessore di uomini e d ideali. :frowning: Ora siamo in balia di questi politicini biechi e aridi.