Fiat G 55 ANR Montefusco Bonet

Few particulars to the end…

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Non so se a questo punto del lavoro sia possibile farlo, ti consiglio di modificare le ruote per evidenziare “l’effetto peso”.

Sì certo… non è un gravoso problema aggiungere l’effetto sgonfiaggio dei pneumatici sotto il carico del velivolo, ma prima ho ancora da fare dei fori misurati nelle guide sulla testa dell’aereo per posizionare le due mitragliatrici breda safat, poi posso provvedere a quello che tu giustamente mi hai fatto notare, quindi realizzare le decals rimanenti (la firma Montefusco Bonet ed i numerini 5 gialli da posizionare sul muso latero-frontalmente), poi il cavo antenna ed infine qualche lieve sporcatura quì e là non troppo perchè il modello fa fede a quello esposto al Museo Vigna di Valle a l quale poi donerò il risultato con adeguata teca espositiva.

Della serie “non una critica, ma un consilio…” :
Dovresti regolare l’ugello e la miscelazione della vernice dell’aerografo, per evitare l’effetto “antirombo” sulle superfici! (e anche una mano di opacizzante neutro :wink: )
G55

Potessi permettermelo, opterei per acquistare un Iwata come aerografo, purtroppo le mie finanze sono risicate ed ho un semplice Fengda BD 116A a pistola, difficilmente regolabile soprattutto per ciò che concerne la pressione variabile che regola il flusso ed il rimescolamento dell’aria con la vernice utilizzata. Ad essere sincero della cosidetta stesura a “buccia d’arancia” non vedo traccia, ma sai, gli occhi miei possono fare brutti scherzi e magari non me ne accorgo… controllerò meglio. In quanto alla mano di opacizzante neutro non penso vada bene per una replica in scala di un velivolo esposto in un Museo (considerato anche il fatto che ciclicamente, per preservarne un minimo di lucentezza, so per certo che la sezione operativa expo di Vigna di Valle, fa dare una lieve mano di trasparente lucido sulle aree visibili al pubblico del G55, nello specifico caso… non vale per tutti gli aerei esposti ovviamente e soprattutto per quelli in tela).

E’ vero, guardando bene si nota l’irregolarietà della superfice, ma dubito che la cosa sia percepita da un visitatore. Nemmeno io darei l’opaco: si vede meno la polvere. In quanto all’aerografo io ho un cinese da 20€(spedizione compresa :stuck_out_tongue_winking_eye:) e fa degnamente il suo sporco lavoro.

Nella situazione lavorativa attuale che poi ti spiegherò al pranzo, per me anche 20 euro, rimane una cifra da destinare ad altre spese. Mi arrangio con quello che ho del materiale modellistico a disposizione e lavoro quei kits che gentilmente mi vengono donati direttamente dal Museo e che loro ricevono ciclicamente e gratuitamente. In quanto alle spese di biglietto treno e pranzo EAF51, erano già state preventivate prima che arrivasse la notizia della mia sospensione lavorativa da parte del Titolare e che spero, come lui ha riferito, temporanea dal 30 novembre 2018 fino a marzo del 2019 quando riprenderà la attività agonistica.

:frowning_face:
Rimanendo nel mondo modellistico ho trovato questo articolo dove viene spiegato come evitare la “buccia d’arancia”:

Interessante, utile per il futuro… modello

Model ready for expo at Vigna di Valle Museum.

With the mirror is better…

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Se mi permettete consiglio una cosa…
Prima di dare il colore, la plastica va lucidata e tirata a specchio,
altrimenti l’effetto buccia d’arancia è inevitabile…
Io uso un trapanino multiuso tipo questo

La plastica era lucidata. Il problema è l’aerografo che fa cagare (un Fengda BD116 a pistola a pressione non modulabile o meglio molto difficilmente modulabile) … ora sono in bolletta, data anche la mia situazione di disoccupato in attesa di sussidio… appena potrò, acquisterò un Iwata o qualcosa di simile.

Ok…
Forza Dedalo!