Cronache Marziane Metropolitane.

C’ho pensato parecchio prima di publicare questo tread: primo perchè è veramente OT, ma lo posto in questa sezione del forum perchè anche Roby, Sir e gli altri nuovi acquisti possano leggere e commentare. Secondo perchè è un post che fa pensare e la nostra società ci costringe fin dalla scuola materna ad evitare di pensare, a non ragionare.

La metro A Roma è un incubo, ma anche da voi è così? Sguardi che si incrociano furtivi con sospetto, vergogna e paura per poi perdersi per terra o nel vuoto di un finestrino buio che fa da specchio, quasi a scusarsi di aver visto qualcosa nell’anima dell’atro.

Tre persone su quattro sono letteralmente ighiottite dallo SmartPhone, sembra una malattia altamente contaggiosa, è un modo per isolarsi e non vedere ne pensare.

Una pazza di mezza età grida frasi senza senso marciando a passo di carica da un vagone all’altro, per poi arrivare all’ultima vettura e ricominciare la sua sconclusionata marcia di protesta verso tutti; ormai la conosciamo bene e fa meno impressione, ma la prima volta ti colpisce duramente.

Se al tuo posto fai sedere un anziano ti guardano tuti con sospetto, invidia e oportunismo.

In questi posti si vede veramente chi sei, senza maschera o protezioni mentali, l’aria è pesante una tonnellata.

Perchè ci facciamo del male da soli e ci comportiamo come un gregge di pecore??? :frowning:

Attendo i vostri feedback…

Io è da che ero studente che non prendo i mezzi pubblici!

Visto che pago fior di tasse per avere l’auto, la uso invece che lasciarla attaccata al marciapiede e circolo al mattino presto con pochissimo traffico e la sera schizzo via dall’ufficio per evitare l’ora di punta!

Da quello che sento dai colleghi/colleghe anche da noi è così, in più hai paura degli attentati islamisti o che i ROM ti rubino il portafoglio e le chiavi di casa.

L’immergersi nello smartphone è una scusa per non socializzare con il resto del mondo che ti circonda, per paura e per non essere coinvolto su niente. (una volta c’erano i libri o le cuffiette degli mp3)

Viviamo in un mondo così, parlo delle grandi città, nelle piccole penso la cosa sia differente e ci si saluta ancora per strada!

A Milano se vedi da lontano qualcuno che conosci, cambi marciapiede e se proprio non puoi farlo ci fai giusto un saluto veloce a denti stretti ('giorno) o gli inventi una palla per lasciarlo e andare per la tua strada!
(la cosa è reciproca per l’altro, non è che io sono così! :wink: )

La cosa è voluta, instillare la paura nel prossimo è un metodo per controllare e dividere le masse. Così facendo ognuno pensa per se stesso, non si confronta con gli altri e tiene le proprie idee per sé e chi è al potere fa quello che vuole.

I social network hanno avuto il successo che hanno perché la gente al sicuro della propria casa scrive anche quante volte è andata al cesso, perché la voglia di comunicare non è perduta ma solo tenuta nascosta.

Questo è in mondo in cui viviamo ed il futuro non sarà meglio… :frowning:

Si è vero: nei piccoli centri di provincia le cose vanno differentemente, ci si saluta anche solo perché tutti e due abbiamo un cane al guinzaglio, o perché ci si è già incontrati da tabacchino. I servizi sono buoni e la qualità della vita sicuramente migliore di quella dei grandi centri dove abiti per 15 anni nello stesso stabile di venti famiglie e ne conosci a malapena due (a me è capitato). Il motto “Dividi Et Impera” è tuttora valido.

Ciao Giancarlo e Dario (ora conosco anche il tuo nome), Dario è difficile non poter essere d’accordo con quanto da te riportato, perchè tutto ciò si propaga a macchia d’olio dalla metropoli alla periferia.
Io sono nato a Muggiò, un paese vicino a Monza, distante circa 19Km da Milano (in linea d’aria) dove ho sempre abitato e lavorato, tutto sommato è ancora un paese abbastanza “tranquillo”.
Mia moglie invece è nata a Sesto S. Giovanni, periferia adiacente Milano, per andare a lavoro, fino a poco tempo fa, ha sempre preso la Metropolitana, tutti i giorni, da Sesto FS a Milano centro, zona Duomo - Missori ( da Muggiò a Sesto S. Giovanni in auto).
I cambiamenti che ha potuto notare, giorno dopo giorno, in circa 30 anni, fanno venire le lacrime agli occhi… è degradato tutto all’ennesima potenza!
I nostri politici (di tutti i colori) dicono che va tutto bene… certo… inavvicinabili, scortati e distanti anni luce dalla vita quotidiana di ogni comune mortale! Chi li ha mai incontrati sui mezzi pubblici, a fare la spesa nei supermercati oppure come vicini di casa nei condomini?
Però, penso che l’indifferenza, la prepotenza, la maleducazione di molte persone siano la cosa peggiore…
Tutti siamo assorti nei nostri problemi, nelle nostre preoccupazioni ma quale giustificazione si va a trovare per una persona seduta su un mezzo pubblico che non si accorge che davanti a se, in piedi, c’è un disabile o una donna incinta? per una persona che urla al cellulare, in mezzo a tutta la gente, cosa vuole da mangiare per cena quando torna a casa…
Portare gli auricolari del proprio smartphone, in ogni posto dove ci si trova, non è una necessità ma semplicemente un modo imbecille per manifestare il proprio menefreghismo verso tutto e tutti!
Per fortuna però c’è anche il rovescio della medaglia: ci sono persone cordiali, oneste, disponibili e soprattutto piene di speranza, che mandano e manderanno sempre avanti questo povero mondo!